Apelandia e la regina

La vita ad Apelandia

Come in tutte le giornate di sole caldo, quando la natura risplende di colori e l’aria profuma di fiori, ad Apelandia, l’arnia della regina Amapè, tutte le api di questa grande famiglia si danno da fare per svolgere ognuna il proprio lavoro.

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“Anche oggi si ricomincia!” pensa Amapè guardando le sue api affaccendate. All’interno dell’alveare, ogni ape ha un compito preciso che svolge con grande dedizione, consapevole che il proprio lavoro è importante per tutta la famiglia. Non esistono compiti più importanti di altri: ogni singola azione è fondamentale per il buon funzionamento dell’alveare. “Le bottinatrici stanno per uscire dell’arnia per volare sui fiori di Amaroni. Anche per me è arrivato il momento di tornare a deporre le uova”, dice tra sé e sé la regina!

Dal momento che sono tutte impegnate, che ne dite di andare a conoscerle meglio?

La Regina Amapè Lei è l’ape regina. È cresciuta in una cella reale ed è stata nutrita esclusivamente con pappa reale. In ogni alveare c’è una sola regina. E’ più grande di tutte le altre api, arriva a misurare dai 16 ai 20mm e vive dai 4 ai 5 anni. Ogni giorno depone fino a 200 uova dalle quali nascono tutte le api della famiglia; quindi è la mamma di tutte! Esce dall’alveare solo per “scegliere il marito” o per “cambiare casa”, insieme alle sue più fedeli compagne.

Il Fuco Lui è uno dei maschi della famiglia. Il fuco è più grande e più “tozzo” delle altre api e non ha il pungiglione. Non può succhiare né raccogliere il nettare. Il suo compito è fecondare l’ape regina. Vive un massimo di 50 giorni.

La Spazzina La vita di un’ape operaia può durare da 30 a 45 giorni. Durante questo periodo ogni ape svolge tutti i compiti che spettano alle operaie. Appena nate, per 1 o 2 giorni, si occupano della pulizia delle celle e dell’intero alveare, trasportando fuori le scorie. Fanno molta attenzione a ripulire bene tutto ed utilizzano il propoli per disinfettare le pareti e sigillare le fessure.

La Nutrice Dal terzo all’undicesimo giorno di vita l’ape diventa una nutrice. Si occupa di nutrire con pappa reale e miele le larve che crescono nelle cellette e che presto diventeranno api.

L’Ancella L’ancella pulisce e nutre l’ape regina. In questo continuo contatto con l’ancella, la regina trasmette i suoi messaggi chimici in tutto l’alveare.

La Ventilatrice All’interno dell’alveare la temperatura deve rimanere tutto l’anno sui 35 gradi; anche il livello di umidità deve essere costante. Sempre dal primo al secondo giorno di vita, le api svolgono il compito di ventilatrici e si preoccupano di mantenere inalterati questi valori: in inverno producono calore con dei rapidi movimenti dei muscoli del torace; in estate raffreddano l’ambiente ventilando con le ali. In questo modo favoriscono anche la maturazione del miele.

Magazziniere Dal dodicesimo al diciassettesimo giorno di vita, l’ape operaia si occupa di ricevere il nettare raccolto dai fiori e, dopo averlo trasformato in miele, lo immagazzina nelle celle. Non appena il miele giunge a giusta maturazione la magazziniera completa il suo lavoro sigillando le celle con la cera.

L’architetto (o ceraiuola) Le api operaie svolgono tanti altri compiti come ad esempio costruire i favi con la cera. Sapete come fanno? Con i loro corpi formano una specie di impalcatura che serve da guida per la costruzione del nuovo favo. Sono talmente ingegnose da realizzare le celle a forma di esagono, ottenendo così una maggiore superficie all’interno dell’alveare, risparmiando sui materiali da costruzione.

La Guardiana Quando le api raggiungono il loro diciottesimo giorno di vita, fino al 21esimo giorno, svolgono il compito di guardiane dell’alveare,. Si posizionano come sentinelle all’entrata e sono disposte a sacrificare la loro vita perché nessun intruso vi entri La Bottinatrice: All’età di 22 giorni le api operaie incominciano a volare ed escono dall’alveare per raccogliere il polline, il nettare, l’acqua e tutto quello che serve alla famiglia, nel raggio di 3 km. Mentre raccolgono il nettare, i granelli di polline prodotti dal fiore rimangono attaccati alla folta peluria che ricopre il loro corpo e, posandosi di fiore in fiore, le api svolgono un compito molto importante perché impollinano le piante.

In primavera, quando la natura si risveglia ,ad Amaroni si iniziano a sentire i profumi dei giovani fiori che sbocciano nei campi e tutto si tinge di colori più vivaci. Le api ricominciano ad uscire ad Apelandia e, svolazzando di fiore in fiore, producono tanti buonissimi mieli che hanno reso Amaroni molto famosa. In questa stagione sbocciano tantissimi tipi di fiori, molto diversi tra di loro, da cui le api raccolgono il nettare per produrre il buonissimo miele “Millefiori”.

In questo periodo dell’anno e fino all’estate le vallate di Amaroni si colorano di rosso grazie alle immense distese di sulla, una pianta dai fiori rossicci e da cui le api ricavano un miele delicatissimo. Questo miele viene usato in cucina per preparare tantissime cose buone ma, sciolto in un bicchiere di latte caldo o in una tazza di the, serve anche a curare la tosse e il mal di gola. In primavera fioriscono anche tanti alberi e le api sono attratte in particolare dal fiore delle acacie e da quello degli agrumi (arance e limoni), che si chiama “zagara”. Raccogliendo separatamente il nettare da questi due fiori le api producono altri due gustosi mieli che le mamme usano per preparare tante leccornie. Mhmm… Com’è buona e sana la merenda preparata con pane caldo e miele!

Sempre in primavera, tra il mese di maggio e l’inizio di giugno, fiorisce il castagno. I suoi fiori sono poco appariscenti, dalla forma allungata, di colore gialliccio e molto profumati. Il miele di castagno ha un gusto leggermente amaro ma è estremamente gustoso, così gli apicoltori accompagnano le api nei boschi di Amaroni, dove crescono i castagni, spostando l loro casa per un po’ di tempo. Qui le api raccolgono il nettare dai fiori del castagno e producono questo pregiatissimo miele.

Nel periodo che va dall’inverno alla primavera fiorisce l’eucalipto, un albero sempreverde che può crescere anche fino a 30 metri di altezza. La sua fioritura è lenta ma ricchissima di nettare e per le api questa è una vera tentazione! Il miele di eucalipto ha un sapore che ricorda le caramelle alla liquirizia ed ha tante proprietà terapeutiche. Pensate…. Viene utilizzato per combattere e ridurre i principali sintomi del raffreddore, compresa la tosse più fastidiosa.

Apicoltore

La giornata ad Apelandia scorre felice e le api operose si danno da fare. Con loro c’è un amico che le accudisce e le aiuta: l’apicoltore. Ad Amaroni gli apicoltori sono davvero tanti! Con tanto amore si prendono cura delle api: le accompagnano nella crescita; custodiscono la loro colonia cercando di disturbarle il meno possibile; si accertano che stiano bene… Se l’apicoltore svolge bene questo lavoro le api produrranno tantissimo miele! Pensate… l’apicoltore sposta le arnie in posti diversi, dove ci sono molti fiori, a seconda del periodo dell’anno, inseguendone la fioritura. Questo aiuta molto le api che non dovranno stancarsi nel cercare il loro nettare, facendo dei voli molto lunghi!

Ed anche oggi il sole inizia a calare e tutte le api rientrano ad Apelandia. Anche l’apicoltore torna a casa ma prima si accerta che tutto sia a posto e che le api siano al sicuro con la loro regina.

Notte

E’ ormai note fonda e le api sono tutte nell’alveare, ma nessuna di loro dorme. Infatti le api non dormono, si limitano a un piccolo riposo, perché non possono sprecare il loro tempo! Anche di notte, continuano senza fatica a svolgere alcuni lavori “di casa”; ad esempio le ancelle accudiscono l’ape regina e la nutrono di continuo perché lei depone le sue uova senza fermarsi mai. Le nutrici accudiscono le larve e i fuchi le aiutano mantenendo coperta la covata, per evitare che si raffreddi. Le api non dormono mai, neppure d’inverno; se bussiamo contro la parete di un’arnia sentiamo subito levarsi dall’interno un brusio.

Ma nella notte accade qualcosa che non dovrebbe succedere mai: un uomo passa con la sua auto vicino alle arnie. Si ferma un attimo, abbassa il finestrino e lancia un sacchetto di spazzatura sul bordo della strada.

CHE COMPORTAMENTO INCIVILE!

Il sacchetto si rompe e i rifiuti si riversano a terra. C’è di tutto lì dentro: residui di alimenti, bottiglie di vetro e plastica, carta, alluminio… È TUTTO SPORCO!

L’inquinamento è il peggiore nemico delle api e degli uomini! Purtroppo tante persone non hanno capito che rispettare l’ambiente è fondamentale per il bene di tutti!

L’indomani, alle prime luci del giorno, le ali riprendono il loro lavoro con grande entusiasmo. Come sempre le bottinatrici escono dall’alveare e si posano di fiore in fiore, attratte dal loro profumo. All’improvviso però dei nuovi odori dolciastri, diversi dal solito, che provengono proprio da lì, vicino agli alveari. Ignare del pericolo che stanno per correre, si avvicinano ai rifiuti che sono stati gettati nella notte ed in pochissimi istanti si ritrovano intrappolate nelle bottiglie.

“AIUTOOOOO”. Iniziano a gridare disperate: “NON RIUSCIAMO AD USCIRE DA QUI”

Le api sentinella sentono le grida delle bottinatrici e si allarmano: “PRESTO! CORRIAMO DALLA REGINA A RACCONTARLE COSA STA ACCADENDO!” E volano via di corsa verso l’alveare.

Quando le sentinelle arrivano all’alveare si precipitano da Amapè e le raccontano tutto: “Mia Regina, qualcuno ha gettato ei rifiuti vicino ai prati e le nostre bottinatrici SONO IN GRAVE PERICOLO DI VITA”. Dice la prima. E la seconda aggiunge arrabbiata: “Sono rimaste intrappolate e bisogna aiutarle ad uscire subito altrimenti chi impollinerà i fiori? E chi raccoglierà il polline? E come faremo a nutrirci? E chi farà il miele? E…” “BASTA, BASTA! HO CAPITO!” risponde Amapè interrompendo la sentinella. “Tornate da loro e AIUTATELE SUBITO! Non c’è tempo da perdere!”

Le sentinelle obbediscono e si precipitano dalle api bottinatrici. Iniziano a studiare tutte le maniere per metterle in salvo! Prima cercano di liberarle dalle bottiglie con un filo d’erba: “AFFERRATE BENE QUESTO FILO. IO TIRERÒ CON FORZA. VOI NON MOLLATE”, dice una sentinella alle sue amiche intrappolate. Ma questo tentativo fallisce miseramente. Allora l’altra sentinella prova a rompere la bottiglia: “FATE ATTENZIONE LI’ DENTRO. ADESSO ROMPO IL VETRO. VOI SPOSTATEVI UN PO’”. Ma anche questo tentativo va in fumo.

Niente! NON RIESCONO A LIBERARLE.     

Mentre le sentinelle tentano di aiutare le api bottinatrici, ma tutto sembra inutile, arriva l’apicoltore che si accorge della situazione e ANCHE LUI TENTA DI SALVARE LE SUE AMICHE API! Cerca SUBITO una pietra abbastanza appuntita, prende delicatamente la bottiglia, facendo attenzione a non far male alle bottinatrici e rompe il vetro piano piano, con piccoli colpetti. Tick, tick, tick e… LE API SONO SALVE!!! “EVVIVAAA”, gridano felici tutte insieme. “GRAZIE AMICO APICOLTORE”, e saltano di gioia.

Intanto alcuni bambini che si trovano passando lì vicino, vedendo quella sporcizia, si organizzano e iniziano a ripulire tutto.

BRAVI! LORO HANNO CAPITO QUANT’È IMPORTANTE RISPETTARE L’AMBIENTE!

Apelandia ila gioia

La regina Amapè, che ha osservato tutto dalla porticina dell’alveare, è la più contenta di tutte! È grata al suo amico apicoltore per aver salvato le sue api ed è commossa dalla sensibilità dei bambini che sono accorsi in loro aiuto ripulendo il prato. “Non esiste cosa più bella che vedere tutti in armonia” pensa. “In questo momento vorrei che tutti i bambini vedessero quant’è bello vivere in un mondo pulito e privo di pericoli”.

“Oggi è un giorno importante per tutti noi perché abbiamo capito che insieme possiamo cambiare le cose e possiamo rendere il posto in cui viviamo ancora più bello e accogliente, semplicemente rispettandolo e prendendocene cura!”, pensa ancora Amapè. E alla fine, rivolgendosi a tutti dice:

“GRAZIE AMICI. SIETE FANTASTICI”.